Spesso ci si ritrova ad acquistare acqua di osmosi in negozi di acquari e, arrivati a casa e misurandola, accorgersi che non ci è stata venduta acqua di osmosi pura ma acqua con pessimi valori (misurandola con i test a reagente per essere vera osmosi deve avere valori di GH e KH a zero)…che fare in questo caso? Tornare in negozio con l’acqua appena acquistata e far misurare in negozio l’acqua del loro impianto esigendo un rimborso se effettivamente non è osmosi.
A questo punto la cosa che ci viene da suggerire è cambiare negozio e ripetere la prova sulla nuova acqua che ci è stata venduta fino a trovare il negoziante onesto che vende realmente acqua di osmosi con conducibilità, GH e KH a zero.
E se non esiste un negoziante onesto nel raggio di pochi chilometri da casa? Sicuramente avrete pensato che l’acqua distillata o demineralizzata per ferri da stiro che vendono al supermercato potrebbe andare bene lo stesso…
…non è proprio così e di seguito vi spieghiamo il perchè.
Le colonne a scambio anionico/cationico utilizzate per produrre “l’acqua da supermercato” contengono resine in grado di adsorbire chimicamente qualunque particella disciolta nell’acqua. E’ estremamente, molto estremamente improbabile che un granello di resina possa fuoriuscire dalla colonna filtrante e depositarsi in acqua. Se anche fosse avremmo un granello di polvere in acqua, totalmente inerte perché si saturerebbe in pochi secondi. Ma anche le resine hanno una durata limitata nel tempo, e quando sono sature vanno rigenerate. La rigenerazione delle resine, a seconda se anioniche o cationiche, viene fatta con acidi e basi molto forti, generalmente sono lavaggio con acido fosforico/solforico o con idrossido di sodio (a seconda se anioniche o cationiche). Sono prodotti altamente corrosivi e altamente tossici, di qui la paura che dopo i controlavaggi delle resine parte di quelle sostanze possano comunque ritrovarsi in acqua. Anche questa é un’ipotesi abbastanza remota dati i numerosi controlavaggi ad alta pressione che vengono eseguiti. Se pure dovessero rimanere delle particelle sarebbero nell’ordine della diluizione omeopatica (=nulla). Ma qualche milionesimo di millilitro di acido fosforico non é comunque dannoso in acquario? No. Molti prodotti commerciali sono a base di composti chimici, a partire dal biocondizionatore, per non parlare di cose come i vari “ph minus” che sono acidi veri e propri, ma non ammazzano nessuno a meno che non vuotiate il botticino in vasca. Ma perché c’è scritto di non usarlo in acquario? Perché in diversi paesi l’utilizzo per animali viene equiparato all’uso alimentare, per la quale a livello legislativo servono tutta una serie di permessi e di iter burocratici che evidentemente l’azienda in questione non é interessata di farsi carico. Tutto questo ovviamente al netto di profumazioni/aggiunte varie, il processo di osmosi é quello.
Spesso si crede che misurando la conducibilità si riesca a stabilire se l’acqua demineralizzata è sicura per uso acquariofilo…anche in questo caso non è proprio così. La conducibilità riflette la presenza di ioni disciolti in acqua (cloruro di sodio, cloruro di potassio ad esempio), mentre non misura l’eventuale presenza di sostanze prive di carica elettrica che non si sciolgono quindi in acqua e possono essere visibili o sul fondo della tanica come deposito, o sul fondo dell’eventuale cisterna prima di essere imbottigliata ma che non vedremo mai. È una eventualità improbabile ma non impossibile.
Alla luce di tutto ciò cosa possiamo fare?
Le possibilità SICURE sono 3:
- Investire una piccola cifra per acquistare un impianto di osmosi per acquari casalingo da attaccare al proprio rubinetto così da essere sicuri che le resine dell’impianto siano idonee per acquari.
- Cercare un rivenditore di prodotti chimici per laboratori che possa avere acqua distillata, bidistillata o osmosi e farsi confermare l’idoneità e i valori.
- Acquistare “l’acqua per i ferri da stiro al supermercato” scegliendo SOLO acqua dove è specificato che possa essere idonea per uso acquariofilo o alimentare o per laboratori chimici.
Le acque dove non è specificato non è detto che non siano sicure ma c’è una minima eventualità che possano essere tossiche per i vostri pesci, quindi valutate voi se sia il caso di rischiare o meno quando siete davanti allo scaffale del supermercato!
Ringraziamo per la parte tecnica Marco Martina